Chi sono io? L'insegnamento di Ramana Maharshi e oltre


Ramana Maharshi è considerato uno dei massimi Maestri spirituali dell’India moderna, noto per la straordinaria semplicità della sua vita e la profondità dei suoi insegnamenti. Al centro della sua dottrina vi è il metodo dell’auto indagine, sintetizzato nella domanda fondamentale: “Chi sono io?”. Questo interrogativo non si limita a un esercizio intellettuale, ma si configura come un’indagine radicale che mira a trascendere l’identificazione con il corpo, la mente e l’ego, per svelare la vera essenza del Sé. Considero l’insegnamento di Ramana Maharshi straordinario, un pilastro della tradizione spirituale. Tuttavia, sento che vi sia qualcosa di ulteriore, una dimensione che trascende la semplice autoindagine e che risuona profondamente con il mio percorso personale.

La ricerca che mi conduce in India, e che costantemente porto con me, si articola intorno al tema della spiritualità intesa come un imperativo evolutivo. Dagli albori dell’umanità fino alle  frontiere del futuro, siamo l’incarnazione stessa di questo impulso evolutivo. Gran parte del misticismo, sia antico che contemporaneo, si radica nel tempo presente, nel “Qui e Ora”, offrendo un rifugio di sollievo e una preziosa libertà interiore. Tuttavia, ritengo che l’azione autentica appartenga al futuro, a quel territorio sconosciuto in cui possiamo divenire co-creatori di possibilità sempre più entusiasmanti. In me è germogliata una passione ardente per il futuro, una tensione che accende il mio cuore e la mia mente con un entusiasmo travolgente per la vita.

Questo impulso creativo è un fuoco vivo, un potenziale che ci spinge verso una libertà estatica, illimitata, e un’energia inesauribile. Tuttavia, è essenziale comprendere che questa forza non conosce riposo: essa esiste in uno stato di tensione creativa continua, forse il prezzo inevitabile per chi sceglie di assumersi la responsabilità di partecipare attivamente al divenire.
Donarsi completamente a questa chiamata rappresenta il grande sacrificio. Abbiamo, tu o io, l’umiltà e l’amore necessari nei nostri cuori per offrire tutto noi stessi a questo compito? Per molti, questa possibilità è inaccessibile, perché richiede un grado straordinario di rinuncia per diventare portatori e portatrici di una funzione creatrice tanto potente. Eppure, per come lo comprendo – e lo sto vivendo – questo è il significato autentico di una vita spirituale.

In questo contesto, vivere una vita non duale implica il confronto continuo con un processo di vita integro, completo, e dedicato in ogni relazione e in ogni aspetto dell’esistenza. È una sfida che ci obbliga a guardare dentro di noi e a interrogarci con audacia.

Sarò abbastanza coraggiosa?
Ho sufficiente amore nel cuore per essere Uno?

E così, le domande essenziali tornano a risuonare:

Chi sono io?
Perché sono qui?
Tutto questo ha un fine?

• Antonella Cirigliano •

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