Il titolo Verso la Specie contiene un programma coreografico: risalire all’impulso primitivo della danza, osservando e riformando il ritmo che si manifesta nella natura animale, vegetale, minerale e nell’industria umana. Risalire all’origine della danza per rivivere quell’impeto che spinge a riformare il tempo, a liberarlo dalla strettoia della cronologia. Perciò l’origine è qui perfettamente coincidente con il presente e con l’immediato, e non qualcosa che riguardi soltanto il passato. Il proposito che informa Verso la Specie guarda a due direzioni: una abbraccia la poesia, l’arte che per prima condivise con la danza e la musica la necessità di andare contro il tempo e la sua fatalità, attingendo alla metrica della lirica greca arcaica; la seconda direzione vede negli animali un ritmo automatico della deambulazione, che pure pone la questione della grazia, e che prende a modello il movimento dei cavalli. In entrambi i casi, questa danza rivela la presenza individuale di ogni interprete soltanto grazie al movimento corale; e la musica, composta e cresciuta assieme al movimento danzante, passo dopo passo, ne è l’origine propulsiva.
Coreografia: Claudia Castellucci
Musica: Stefano Bartolini
Danzatori: Sissj Bassani, Silvia Ciancimino, René Ramos, Francesca Siracusa, Pier Paolo Zimmermann
Produzione, organizzazione e distribuzione: Camilla Rizzi
Direzione tecnica, luci: Eugenio Resta
Tecnica: Francesca Di Serio
Direzione alla produzione: Benedetta Briglia
Produzione: Socìetas
Drammaturga, coreografa e didatta, Claudia Castellucci ha fondato, con Romeo Castellucci e con Chiara e Paolo Guidi, la compagnia teatrale Societas (già Societas Raffaello Sanzio). Dagli anni della sua formazione scolastica a indirizzo artistico, ha continuato a produrre arte. Nel 1989 fonda la Scuola teatrica della discesa, un insieme di giovani che si incontra per cinque anni unendo alla ginnastica una pratica filosofica. Negli anni successivi lo studio si allarga al movimento ritmico e nel 2003 fonda la Stoa, una scuola che dura cinque anni, lungo i quali si realizzano i Balli, danze improntate a un’interpretazione del movimento che considerano il tempo come dimensione principale. Nel 2015 fonda la Scuola Mòra, che si costituisce in Compagnia nel 2019, con la realizzazione del ballo Verso la Specie, la meta-danza All’inizio della città di Roma e Il trattamento delle onde. Segue Fisica dell’aspra comunione, una danza costruita su Le Catalogue d’Oiseaux di Olivier Messiaen. In occasione della Biennale di Venezia 2020, Claudia Castellucci ha ricevuto il riconoscimento del Leone d’Argento per la Sezione Danza. Nel 2021, La nuova Abitudine, danza basata sui canti russi Znamenny, eseguiti dal vivo da quattro Cantori del Coro di musicaAeterna. Scrive diversi testi di drammaturgia, di arte scolastica e di coreografia. Tra questi: Uovo di bocca (Bollati Boringhieri 2000), Setta Scuola di tecnica drammatica (Quodlibet 2015), e Bollettini della Danza (Edizioni Sete 2019).