PERSPECTIVA, vedere attraverso

AZIONIfuoriPOSTO
Estate 2021

 

La danza arriva sotto casa. I corpi bucano il tessuto urbano e si spostano oltre i limiti, uniscono le finestre private sotto cui danzano e i luoghi pubblici che attraversano, creando una mappa della città. Entrano nelle prospettive private della gente, in quelle cornici fisse che per mesi sono state i nostri unici squarci verso il fuori. La danza unisce esterno e interno in un gioco di prospettive verticali che si accumulano, dove i corpi tracciano un percorso in grado di creare inconsuete connessioni, portando la narrazione coreografica da una finestra all’altra. Il danzatore, nel microcosmo della città, si fa simbolo del nomadismo contrapponendosi alla sedentarietà del pubblico costretto ad osservare dalle proprie abitazioni. La performance ha come scopo il riappropriarsi della città partendo da un modo diverso di percepire le vie che la percorrono attraverso la danza e i danzatori. Vuole riflettere sulla connessione tra tessuto urbano e tessuto umano, sul senso di come la pandemia ha condizionato il movimento delle persone, proponendo un modo per sentirci vicini nella distanza e usando creativamente la relazione tra interno ed esterno.

BIO

Il Collettivo nasce dall’incontro tra l’artista visiva Martina Dal Brollo e la danzatrice Silvia Dezulian che negli anni hanno avuto modo di collaborare in più progetti. Nel 2017 aderiscono a questa collaborazione anche il danzatore/attore Filippo Porro e il tecnico elettronico Gabriel Garcia portando un contributo indispensabile per la ricerca e l’esplorazione di pratiche fisiche con componenti tecnologiche. Nel 2018 si decide di costituire un gruppo aperto, ricco e interdisciplinare, sotto il nome di Azioni fuori Posto. AZIONI fuori POSTO diventa così un gruppo informale di giovani artisti under 30 con l’intento di coltivare e far coabitare diversi ambiti di ricerca come il teatro, la danza, la musica, l’arte visiva e la tecnologia attraverso il corpo, il suono, la parola e l’immagine in modo da farli detonare e dialogare tra loro quando e se necessario. Ciascun membro del gruppo non perde la propria autonomia artistica e il numero dei membri varia a seconda dei momenti e della tipologia di lavoro.

Ph.  Paolo Sacchi